L'annuncio ufficiale

La legge del sì

Non solo piaceri

Si deve e non si deve

I fiori da scegliere

Le fedi

I gioielli

Ci si deve organizzare

Il sì all'altare

La sobrietà in municipio

La tavola e il menù

È l'ora del rinfresco

Si aprono le danze

Bon-ton a tavola

Il regalo agli invitati

E alla fine un grazie a tutti

La luna di miele

Ecco il memorandum

 

 

Il Sì all'altare Il rito religioso

Per la celebrazione del rito religioso è richiesta una nutrita documentazione da consegnare al parroco della chiesa dove si celebrerà il matrimonio:

Certificato di Battesimo - va richiesto al parroco della parrocchia in cui è avvenuto.

Certificato di Cresima - non necessario se il registro parrocchiale avesse annotato sul certificato di Battesimo anche la data della Cresima.

Certificato di Stato Libero Ecclesiastico - deve essere presentato se uno degli sposi, o entrambi, ha vissuto per almeno dodici mesi dopo il compimento dei 16 anni in una Diocesi diversa da quella dell'attuale domicilio. Con questo documento si attesta che il richiedente non ha contratto matrimonio religioso nel periodo in cui era fuori dalla Diocesi. Può essere sostituito da un giuramento suppletorio da rendere di fronte al parroco.

Attestato di frequenza ai corsi preparatori al matrimonio - la Chiesa chiede ai fidanzati di partecipare a un corso in parrocchia.

Pubblicazioni religiose - dopo che il parroco ha valutato le motivazioni degli sposi e questi ultimi hanno raccolto tutti i documenti, le pubblicazioni vengono affisse per otto giorni presso le parrocchie dei due sposi e, se diversa, presso quella cui la coppia intende sposarsi.

Certificato di avvenuta pubblicazione - insieme a quello delle pubblicazioni civili consente di fissare la data del matrimonio.

Stato dei documenti - è un modulo che il parroco rilascia alla coppia che vuole sposarsi in una chiesa differente; andrà consegnato al parroco della sede prescelta insieme al Certificato Civile di avvenute pubblicazioni.

Il momento migliore

Bisogna muoversi con almeno un anno di anticipo per contattare il parroco che celebrerà il matrimonio. Dopo aver fatto ciò si potrà avviare tutto l'iter burocratico e, soprattutto, si potrà prenotare la chiesa per il giorno prescelto. Ricordiamo che il corso prematrimoniale è obbligatorio per il matrimonio religioso e ha una valenza di 5 anni. La Chiesa sconsiglia la celebrazione del matrimonio nei giorni che vanno dalla prima domenica di Avvento all'indomani del Natale e dal mercoledì delle Ceneri fino a Pasqua. Se per qualche motivo il matrimonio deve essere celebrato in questi periodi, si chiede una dispensa all'Arcivescovado. La dispensa è necessaria anche quando uno degli

sposi non è di religione cattolica, o se vi sono tra toro legami di parentela. Tutti i 12 mesi dell'anno vanno bene per pronunciare il fatidico "sì". I mesi tradizionalmente più richiesti sono comunque quelli da maggio a settembre. Per il giorno si tende a scegliere il sabato per la comodità degli invitati, ma se si prevede una cerimonia alla presenza di pochi intimi si potrà optare per un giorno infrasettimanale. Per la scelta dell'ora tutto dipende dal tipo di festeggiamenti che si intende organizzare dopo la cerimonia:

9/10 - seguirà un breakfast o un brunch; tutto dovrà essere finito per l'ora di pranzo.

11/12 -l'ora classica per i matrimoni cittadini; dopo la cerimonia si ricevono gli invitati a pranzo.

14/16 - poco usuale ma molto elegante; gli invitati verranno poi intrattenuti con un breve rinfresco in piedi, che terminerà verso le 19, oppure che sarà completato da una festa da ballo.

18.30/21 - più frequente ovviamente d'estate e alle latitudini più calde; segue un cocktail, oppure una cena o un rinfresco, da terminare comunque entro la mezzanotte.

La Chiesa

Una volta individuato il luogo di culto destinato ad ospitare la cerimonia è bene verificare la sua capienza, in tal modo si avrà un' idea di quante persone si potranno invitare. Nel giorno fatidico la Chiesa dovrà essere addobbata e ornata di fiori: questo compito sarebbe meglio lasciarlo a un professionista, in modo da creare l'atmosfera giusta in sintonia sia con i desideri degli sposi che con la tradizione e l'architettura del luogo. Certamente non mancheranno un cesto di fiori sull'altare, una composizione più grande ai piedi e altre più piccole sulla balaustra che separa il parroco dagli sposi e dagli invitati.

L'arrivo in chiesa

Gli invitati giungeranno nel luogo deputato al matrimonio in maniera assolutamente spontanea, però attenzione a non arrivare dopo l'ingresso della sposa in Chiesa. La tradizione prevede che lo sposo arrivi con un certo anticipo e che entri, accompagnato dalla madre alla quale offrirà il braccio destro, qualche minuto prima dell'ora prevista per l'inizio della cerimonia. Gli invitati, una volta arrivati, prenderanno posto nei banchi, possibilmente rispettando la tradizione: a sinistra nella navata centrale siederanno i parenti e gli amici della sposa, a destra quelli dello sposo. Il primo banco sarà riservato ai genitori, ai fratelli e agli altri parenti degli sposi. Più indietro, gli amici.

disposizione
corteo

La sposa

Giunge davanti al sagrato con la macchina su cui poi monteranno entrambi gli sposi terminata la cerimonia. Paggetti e damigelle attendono la sposa sul sagrato e l'accompagneranno all'interno. Sarà il padre ad aiutarla a scendere dall'auto e a renderle omaggio per primo, con il gesto del baciamano, dopodiché si formerà un piccolo corteo aperto dai paggetti, ai quali seguiranno la sposa con il padre, il quale porgerà il braccio sinistro, chiudono il piccolo corteo le damigelle, che si occuperanno del velo. Lo sposo attenderà la futura sposa sul sagrato.

La musica

L'arrivo della sposa in chiesa, l'offertorio, lo scambio degli anelli e l'uscita del corteo dalla chiesa sono momenti che devono essere assolutamente sottolineati dalla musica.
Il repertorio classico tradizionale:

MARCE NUZIALI: (all'ingesso) Richard Wagner (1813-1883)

INNO NUZIALE da "Lohengrin" (all'uscita) Felix Mendelssohn (1809I 1847) MARCIA NUZIALE da Il sogno di una notte di mezza estate"

COMUNIONE:

AVE MARIA Franz Schubert (1797-1828)
AVE MARIA Charles Gounod (1818-1893)
AVE MARIA Camille Saint Saens (1835-1921)
AVE MARIA Luigi Cherubini (1760-1842)
AVE MARIA S.V. Rachmaninov (1873-1934)

ALTRI CLASSICI PER IL RITO:
Cesar Frank (1822-1890) PANIS ANGEUCUS
JS. Bach (1685-1750) ARIA SULLA IV CORDA dalla Suite in RE maggiore
Robert Schumann (1810-1856) SOGNO - Op. 15 n.7
Ludwig Van Beethoven (1770-1827) ROMANZA per violino in FA maggiore
W.A. Mozart (1756-1791) AVE VERUM
T. Albinoni (1671-1750) ADAGIO in SOL minore
G.F. Haendel (1685-1759) LARGO (Ombra mai fu) da "Serse"
Franz Liszt (1811-1886) SOGNO D'AMORE - Notturno in LA bemolle maggiore, op. 62 n.3

La cerimonia

Ha inizio dopo che la sposa e il padre saranno giunti all'altare, dove li attende il futuro sposo. Il padre di lei affida idealmente la figlia allo sposo stringendogli la mano e andando a sedersi. Allo scambio dei consensi sarà la sposa a porgere la mano per prima. Tenninata la cerimonia vera e propria, gli sposi dovranno firmare i registri.

L'uscita dalla chiesa

Ad attendere gli sposi ci sarà il tradizionale lancio del riso. Il corteo d'uscita sarà composto come quello d'entrata, con l'unica eccezione che ora sarà il neo marito a porgere alla sposa il braccio destro per percorrere la navata.